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Il referendum è morto! Viva il referendum!

  Roma, 8 giugno 2025 Premessa necessaria:  sono andato a votare domenica 8 giugno, ho votato e ho fatto votare 5 sì. Nel mio piccolo ho cercato di convincere altre persone a recarsi alle urne e ad esprimere comunque il loro voto: un consiglio non proprio disinteressato e solo apparentemente neutrale.  Ulteriore premessa : la crisi della nostra democrazia, data dalla scarsa capacità di mobilitazione e radicamento dei partiti e in generale dei corpi intermedi, dalla sempre crescente astensione e da un progressivo abbandono del dibattito pubblico, è ormai innegabile. Adesso siamo pronti per una rigenerante bagno di sincerità e onestà intellettuale. Non è facile, specie perché è davvero difficile andare contro le proprie legittime preferenze, convinzioni, idee. Cominciamo. 5 quesiti referendari, un’affluenza che ha toccato il 30% . Una partecipazione molto bassa che conferma una tendenza ormai consolidata: i referendum abrogativi non riescono più a coinvolgere e a chiama...
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Un parlamento ha difeso la democrazia: una vittoria per tutti

(Jo Da-un/Yonhap via AP) Un Parlamento ha bloccato un golpe ed è una bella notizia per tutte le democrazie nel mondo. Premessa: si è arrivati a questo perché evidentemente qualcuno ha provato, inaspettatamente, a forzare la mano. Il baratro era lì, sotto gli occhi di tutti, e aveva assunto la forma tipica di tanti funerali dello stato di diritto: la legge marziale. Con un discorso a reti unificate il presidente (?) sudcoreano Yoon Suk-yeol aveva annunciato di aver fatto ricorso proprio a quella misura drastica con tutte le sue conseguenze: poteri speciali alle forze armate, soppressione di qualsiasi attività politica, controllo della stampa, divieto di sciopero. Poco dopo le forze speciali dell'esercito avevano circondato il parlamento, tentando di entrarvi dentro ed impedendo a chiunque l'ingresso, deputati compresi. In risposta a questo colpo di mano, i leader dell'opposizione hanno incitato tutti i cittadini a scendere in piazza e a marciare sul parlamento: una "Cap...

Il ritorno di Trump in una democrazia malata: tanti auguri!

Sono nato il 7 novembre 1992 ed oggi compio 32 anni. In quel novembre di inizio anni ’90, Bill Clinton aveva appena stravinto le elezioni battendo il presidente repubblicano George H. W. Bush. Quello stesso presidente uscito vincitore dalla Guerra del Golfo, il primo conflitto di un mondo che si lasciava alle spalle il bipolarismo della Guerra fredda. Gli Stati Uniti, liberi dallo storico nemico sovietico ormai dissolto, sembravano entrare in un’era di dominio incontrastato. Dall’altra sponda dell’Atlantico, con il Trattato di Maastricht di febbraio nasceva l’Unione europea. Con la fine del blocco comunista, pareva inevitabile l’affermazione del modello democratico liberale occidentale: qualcuno parlò di fine della Storia. Chi nasce oggi, 7 novembre 2024, viene alla luce in un mondo radicalmente mutato, con l’Occidente che guarda al futuro con incertezza . La vittoria di Donald Trump , ad appena quattro anni dalla mancata rielezione dopo il suo primo mandato, è netta.  Una ...

Aeroporto di Crotone: diario del (solito) disagio infrastrutturale

Alle ore 11:00 del 6 aprile 2024 i passeggeri del volo Ryanair FR5117 Crotone-Bologna sono pronti per il decollo. Cappelliere piene di trolley e zaini, tutti ai propri posti con la cintura allacciata: « Boarding completed ». Ma all’improvviso in tutto l’abitacolo rimbomba un suono netto: l’aria condizionata si interrompe, le luci per un attimo si spengono. Basta quell’attimo ad impedire il decollo dell’aereo. Il capitano annuncia la cattiva notizia: non riparte l’aria condizionata e l’aeroporto di Crotone non è dotato di una “ GPU ” , acronimo di Ground Power Unit , un dispositivo di supporto che si collega all’aereo e lo rifornisce dell’energia necessaria per far (ri)avviare i sistemi di bordo. Senza nessuna “ricarica”, tutti giù: si scende dall’aeromobile.   La GPU collegata all'aereo È l’inizio di un’attesa durata più di quattro ore all’interno della sala pre-imbarco, priva di posti a sedere per tutti. Un’attesa in cui l’orario di partenza dell’aereo viene spostato sempre più a...

Silvio Berlusconi è morto: viva Silvio Berlusconi? Contro l'italianissima ipocrisia post mortem

Che cosa significa dare il proprio nome ad un'epoca, plasmare due decenni a propria immagine e somiglianza? Non è una domanda facile ma forse guardando al ventennio berlusconiano, agli anni della parabola umana, politica e mediatica di Silvio Berlusconi - conclusasi il 12 giugno 2023 - si può provare a dare una risposta.  La morte di Berlusconi è un evento che, a meno di non essere vissuti su Marte negli ultimi trent'anni, non può lasciare indifferenti. Questo perché nessuno come lui è stato in grado di catalizzare così tante emozioni viscerali e contrastanti, in un continuo rimpallo di fede spassionata ed odio altrettanto determinato.  Negli anni dal 1994 al 2011, complice un sistema elettorale prevalentemente maggioritario dal forte carattere bipolare, non c'era altra scelta: si era berlusconiani o anti-berlusconiani . E non si trattava di una semplice scelta politica ma di una presa di coscienza a tutto tondo che coinvolgeva e plasmava la propria identità: si era berlus...

Il 25 aprile è divisivo? Come proteggerlo dalle nostalgie revisioniste

Il sacrario dei partigiani di Bologna  Il 25 aprile da diverso tempo non gode di buona salute. Quest'anno il solito teatrino che lo precede è stato particolarmente vivace, complice il governo Meloni, guidato da un partito che è il diretto erede del Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante, e cioè una formazione neofascista formata dai reduci della Repubblica Sociale Italiana, nemici dei partigiani della Resistenza. Da anni questa particolare destra contesta, più o meno apertamente anche se il più delle volte in maniera subdola, la genesi antifascista della Costituzione. L'obiettivo è quello di erodere, poco alla volta, l'impianto etico e politico su cui si fonda la stessa natura della Repubblica italiana. Si tratta di un dato storico, di un fatto: le forze politiche che materialmente scrissero la Costituzione furono le stesse che, prima clandestinamente, dopo con le armi in mano, si opposero al regime fascista. Uno arco politico che si estendeva dai liberali ai popo...

Una questione di dignità

70 morti accertati ed altre decine di dispersi che forse rimarranno tali. Uomini, donne e bambini condannati a pochi metri dalle coste calabresi, ideale punto di arrivo di un'odissea durata giorni. Sono il bilancio di una delle più grandi tragedie della storia repubblicana, da quando l'Italia è divenuta meta di fenomeni migratori tanto impetuosi quanto complessi. Si tratta di una tragedia che ha investito in pieno Cutro e Crotone, involontariamente salite alla ribalta mediatica in questi giorni: la prima in quanto costa e spiaggia, luogo di un delitto che è difficile accettare; la seconda in quanto camera ardente, luogo di raccolta di bare innocenti. La vignetta di Mario Biani pubblicata su la Repubblica del 04/03/2023 In questo difficile ruolo assegnatogli, le comunità di Cutro e Crotone hanno dimostrato a tutto il Paese grande umanità e dignità. Quella stessa dignità plasticamente impersonata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, cuore e volto delle istituzioni e...